Nel comunicare la scienza sono più brave le donne?

Adriana Giannini






Sembra proprio che sia così se si prendono in considerazione i vincitori della terza edizione del premio Leonardo-Ugis proclamati il 29 novembre scorso al Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano. Nato dalla collaborazione tra questo Museo e l'Ugis, l'Unione dei giornalisti italiani scientifici, questo premio, sponsorizzato da Federchimica e dalla Fondazione Cariplo, ha lo scopo di promuovere giovani ricercatori (ma per giovani oramai si intende al di sotto dei quarant'anni) che si siano distinti non solo per il curriculum scientifico, ma anche per la capacità di comunicare anche al  pubblico non specializzato i risultati raggiunti nel loro settore di competenza.

In effetti, ben tre dei quattro premiati, scelti in mezzo a sessanta candidature pervenute dall'Italia e dall'estero, sono giovani donne che con il loro lavoro, le loro pubblicazioni e il loro impegno nel diffondere l'entusiasmo con cui si dedicano alla scienza si sono conquistate il positivo giudizio di una giuria composta dal giornalista del Corriere della Sera Giovanni Caprara, presidente dell'Ugis, da Fiorenzo Galli, direttore del Museo nazionale della scienza e della tecnologia, da Giulio Giorello, professore di storia della scienza all'Università di Milano, da Fabiola Gianotti, coordinatrice dell'Esperimento Atlas al Cern di Ginevra,  da Roberto Cingolani, direttore dell'Istituto italiano di tecnologia, e da Alberto Pieri, segretario generale della FAST, la Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche.




La prima classificata tra i premiati è Sofia Francia, una biologa che lavora all'Istituto Firc (Fondazione italiana per la ricerca sul cancro) di Milano dove si occupa dei processi di senescenza molecolare e di risposta  ai danni del DNA, due importanti fattori collegati allo sviluppo dei tumori. Ma Sofia Francia non si limita a svolgere impegnative ricerche e a comunicarle su prestigiose riviste internazionali. Oltre a occuparsi dei suoi due bambini, trova il tempo di dedicarsi anche ai bambini degli altri organizzando laboratori di biologia ed ecologia per gli studenti delle elementari e delle medie e partecipando alle conferenze che l'AIRC tiene nelle scuole per far conoscere quello che la ricerca sta facendo nella lotta contro i tumori.

 



Seconde classificate, a pari merito, sono state Chiara Badia e Ilaria Zanardi
, rispettivamente ricercatrice presso l'INGV (Istituto nazionale di geologia e vulcanologia) di Roma e biofisica presso l'Università di Genova.  Chiara Badia non ha ancora trenta anni e proviene da L'Aquila, una città in cui si è laureata in scienze ambientali proprio nell'anno del terremoto per poi proseguire gli studi a Siena e a Roma specializzandosi in comunicazione ambientale e tutela dei diritti umani. All'INGV si occupa di far conoscere attraverso i media e l'organizzazione di eventi il progetto Firb Abruzzo che svolge indagini ad alta risoluzione per una stima accurata della pericolosità e del rischio sismico nelle aree colpite dal terremoto del 6 aprile 2009. Ilaria Zanardi si è laureata in biologia a Genova e si è specializzata in biologia delle membrane vegetali all'Università di York, con la quale continua a collaborare grazie alla borsa di studio Marie Curie. Anche Ilaria non si occupa solo di ricerca: è stata animatrice del festival della scienza di Genova per tre anni consecutivi, finalista del Famelab international 2013 (una manifestazione che seleziona i più abili ricercatori/comunicatori), invitata come ospite della settimana della scienza e della tecnologia che si svolge a Praga, fa parte come apprezzata blogger della redazione multimediale di WoW, la casa della scienza (www.wowscienza.it),.

Accanto a queste tre brillanti ragazze, non sarebbe giusto non segnalare l'altrettanto brillante ragazzo, anch'esso secondo classificato a pari merito. Si tratta di Carlo Giorgio Visconti laureato in ingegneria chimica al Politecnico di Milano dove tuttora insegna e svolge lavoro di ricerca. Nonostante la giovane età – ha solo 32 anni –  non solo partecipa attivamente a congressi, convegni e siti web, ma è  autore o coautore di decine di pubblicazioni scientifiche e di tre domande di brevetto.





A questa riuscita manifestazione ha partecipato anche l'unica ad aver ottenuto il premio Leonardo-Ugis nel 2012, Silvia Giordani. Silvia è la chiara testimonianza dell'utilità di questi premi. Dopo molti anni di apprezzato lavoro all'estero, grazie proprio a questo premio è stata messa in contatto con l'Istituto italiano di tecnologia di Genova che le ha offerto l'incarico di Senior Researcher in scienza dei materiali. Un bel cervello femminile rientrato nel paese in cui si era formato!

 

 

7-1-2014